Ileo paralitico
o adinamico

(Fig. A) ileo paralitico

ileo paralitico

Che cos’è l’ileo paralitico o adinamico?

L’ileo paralitico è un’occlusione intestinale che, a differenza dell’ileo meccanico, non è causata da un ostacolo che impedisce il regolare transito fecale, ma da una paralisi transitoria a carico della muscolatura dell’intestino. In presenza di questa patologia possono manifestarsi i seguenti sintomi: nausea, vomito, distensione addominale con accumulo di gas, talvolta diarrea e malessere generalizzato.

Quali sono le cause più frequenti dell’ileo paralitico?

L’ileo paralitico può manifestarsi più frequentemente in pazienti che si sono sottoposti ad interventi chirurgici e hanno subito dei traumi dei visceri endoaddominali accompagnati da irritazione peritoneale (ascessi peritoneali, perforazione di visceri, sofferenza vascolare intestinale).

La tecnica chirurgica utilizzata, la tipologia di anestesia e la somministrazione di farmaci particolari possono giocare un ruolo importante nel rischio di sviluppare l’ileo paralitico in fase post-operatoria.

Altre cause dell’ileo paralitico

  • Altre patologie addominali come: pancreatite acuta, patologia retroperitoneale (aneurismi), traumi del rachide, torsione di cisti ovarica.
  • Patologie renali e toraciche (infarto del miocardio, polmonite, coliche renali, fratture delle coste inferiori).
  • Farmaci che bloccano la trasmissione nervosa (ganglioplegici), antagonisti della acetilcolina (anticolinergici), antistaminici, anestetici generali (oppiacei).
  • Generali come alterazioni idro-elettrolitiche e dismetabolismi.

Come si diagnostica e si tratta l’ileo paralitico?

L’ileo paralitico viene diagnosticato tramite una valutazione del quadro clinico, l’ascultazione ed eventualmente una radiografia.

Se la diagnosi è confermata dal gastroenterologo, si procede con la sospensione o la limitazione dell’assunzione di cibi e liquidi per via orale e la somministrazione di liquidi ed elettroliti per via endovenosa.

Normalmente questa condizione patologica regredisce in 24-36 ore. In caso contrario si procede con l’aspirazione dei gas intestinali con una sonda naso-gastrica per alleviare la distensione.

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