Che cos’è la stipsi
Per curare la stitichezza è importante comprenderne i sintomi e le cause al fine di trattarla in modo corretto. La stitichezza o stipsi è uno dei disturbi intestinali più diffusi: circa il 10% della popolazione dei paesi industrializzati ne soffre in modo continuativo.
Questa disfunzione intestinale consiste nella difficoltà di espellere le feci che risultano dure, disidratate e grumose. Si tratta di un sintomo che può essere causato da diversi fattori, alcuni dei quali risultano tuttora sconosciuti.
Quali sono le cause della stitichezza?
Le cause di questo disturbo possono essere:
- patologie gastrointestinali (colon irritabile, celiachia, tumori intestinali)
- squilibri ormonali (ipotiroidismo, diabete, gravidanza)
- altre patologie (morbo di Parkinson)
- cattive abitudini alimentari
- attività fisica scarsa o assente
- assunzioni di farmaci (abuso di lassativi, antidepressivi, analgesici) stress e cause psicologiche
Come si diagnostica la stitichezza cronica?
Poiché ogni paziente ha un metodo di valutazione soggettivo, occorre utilizzare dei parametri obiettivi ben precisi per determinare o meno la presenza di questa condizione:
- frequenza ridotta delle evacuazioni (meno di tre a settimana)
- forma e consistenza della feci che risultano dure e grumose (tipo 1 e 2 secondo la Scala di Bristol)
- difficoltà e dolore nel corso dell’evacuazione
- sensazione persistente di ostruzione ano-rettale e di svuotamento incompleto anche dopo la defecazione.
Quali sono gli effetti della stitichezza cronica?
Oltre a sintomi meno gravi, come ragadi ed emorroidi, che in ogni caso non devono essere sottovalutati, la stitichezza cronica può essere la causa di patologie più importanti come:
- occlusione intestinale;
- dolore addominale cronico;
- megacolon;
- volvolo;
- fecaloma;
- cancro del colon-retto.
Come prevenire e combattere la stipsi?
La prevenzione come fattore di cura della stitichezza. Molto spesso alla base della stitichezza ci sono abitudini alimentari sbagliate, sedentarietà e uso intensivo di alcuni farmaci. Ecco alcuni consigli per riportare un transito intestinale regolare.
Cambiare le abitudini alimentari:
In caso di stipsi è opportuno aumentare l’apporto di fibre attraverso il consumo di frutta, verdura, legumi e cereali integrali limitando il più possibile l’assunzione di zuccheri, cereali raffinati e “cibo spazzatura”.
L’assunzione di fibre deve sempre essere accompagnata da abbondanti liquidi e la quantità ottimale deve ammontare a circa 15-20 gr al giorno.
- L’acqua svolge un ruolo fondamentale sia nella cura che nella prevenzione della stipsi: berne almeno 1,5-2 litri al giorno aiuta ad ammorbidire le feci e a regolarizzare l’intestino.
- Lo yogurt e altri alimenti contenenti fermenti lattici vivi come formaggi fermentati, crauti e kefir sono importanti alleati per il nostro benessere. Questi “batteri buoni” sono utili non sono per favorire una buona funzionalità intestinale, ma anche per rinforzare le difese immunitarie.
- Prestare attenzione alla masticazione e prendersi il tempo necessario per consumare i pasti in tranquillità e a intervalli regolari, sono buone abitudini che permettono una corretta funzionalità digestiva.
Fare attività fisica:
- Fare sport aiuta ad aumentare la peristalsi e diminuire lo stress che spesso può influire negativamente sull’apparato digerente. In questo frangente è fondamentale tener conto della connessione tra cervello ed intestino il cosiddetto asse intestino- cervello.
- L’attività aerobica non deve essere inferiore ad un’ora e deve essere praticata almeno due o tre volte a settimana.