Acalasia

L’acalasia è una patologia funzionale che interessa l’esofago. In presenza di questo disturbo, la peristalsi, ovvero la contrazione ritmica della muscolatura liscia, è limitata o assente. L’acalasia può colpire indistintamente uomini e donne prevalentemente di età compresa tra i 40 e i 60 anni.

Colpisce persone prevalentemente di età compresa tra i 40 e i 60 anni.
L’acalasia può colpire indistintamente uomini e donne.

(Fig. A) Acalasia

Acalasia

Descrizione

Cardias, ristagni di cibo e megaesofago

Il cardias (sfintere esofageo inferiore) è una valvola muscolare che delimita l’esofago dallo stomaco che normalmente resta chiusa per impedire il reflusso del bolo alimentare presente nello stomaco oppure si apre, al momento della deglutizione, permettendo il passaggio di cibi liquidi o solidi.

In presenza di acalasia, lo sfintere resta chiuso provocando un ristagno di cibo ingerito che non può convogliare nello stomaco. Progressivamente il materiale alimentare causa una dilatazione dell’esofago provocando una patologia chiamata megaesofago.

Quali sono le cause dell’acalasia?

L’acalasia è causata da un’alterata funzionalità dei nervi che normalmente controllano la muscolatura liscia dell’esofago e che coordinano l’apertura e la chiusura degli sfinteri esofagei. La degenerazione delle cellule nervose può essere causata da diversi fattori:

  • malattie infettive (tra cui la malattia di Chagas, causata da un parassita, il Trypanosoma Cruzi, trasmesso attraverso le punture delle cimici ematofaghe presenti in America centrale e meridionale);
  • altre cause sospette sono infezioni virali e reazioni autoimmuni.

Quali sono i sintomi dell’acalasia esofagea?

I pazienti che soffrono di acalasia hanno principalmente difficoltà nel deglutire cibi solidi o liquidi (disfagia) che può essere accompagnata da dolore (odinofagia) o sensazione di soffocamento.

Bruciore e alitosi

Il megaesofago può portare a bruciore e alitosi, a causa del materiale alimentare fermentato che non viene rilasciato nello stomaco.

Rigurgito e polmoniti da aspirazione

Tra i sintomi notturni è possibile osservare rigurgito, favorito dalla posizione sdraiata e conseguenti disturbi respiratori come tosse e, in casi più gravi, polmoniti da aspirazione.

Altri sintomi

Altri segnali che possono indicare la presenza di questa patologia sono un’eccessiva salivazione (scialorrea) ed un calo ponderale.

Come si diagnostica l’acalasia?

Dopo aver confermato una storia di disfagia, si procede analizzando la morfologia dell’esofago e la sua motilità attraverso diversi esami diagnostici:

  • la radiografia toracica che permette di ricercare eventuali anomalie morfologiche a carico dell’esofago (dilatazione);
  • la radiografia della deglutizione che ha lo scopo di analizzare la velocità dei movimenti peristaltici durante la deglutizione di un liquido al bario che il paziente ingerisce durante l’esame;
  • la gastroscopia con biopsia per escludere la presenza di neoplasie;
  • la manometria che viene effettuata con una sonda introdotta in bocca o in narice per misurare la funzionalità motoria dell’esofago (onde peristaltiche e contrazioni dello sfintere inferiore).

Come si cura l’acalasia esofagea?

La terapia farmacologica può essere utile per alleviare i sintomi dell’acalasia ma ha un’efficacia limitata. I farmaci più utilizzati sono i miorilassanti, utili per rilassare la muscolatura liscia e lo sfintere inferiore e i procinetici per favorire la motilità esofagea.

La terapia chirurgica in caso di acalasia può prevedere diverse tecniche:

  • dilatazione con palloncino, che prevede l’inserimento di un palloncino pneumatico tramite endoscopia, a livello del cardias per provocarne una dilatazione e consentire il passaggio del cibo ingerito;
  • miotomia di Heller, un’operazione chirurgica compiuta solitamente con un laparoscopio che ha lo scopo di sezionare alcune fibre muscolari esofagee;
  • iniezione di tossina botulinica nello sfintere esofageo inferiore, che rilassa le fibre muscolari per circa 6-12 mesi, al termine dei quali è possibile ripetere l’operazione.

Terapia endoscopica: POEM tecnica endoscopica che si fa solo in centri ultra specializzati. Prevede la dissezione endoscopica dei fasci muscolari con accesso perorale usando un gastroscopio. Questa terapia viene  eseguita in narcosi. Residua importante reflusso G/E dopo la procedura.

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